La nostra esperienza all’European Innovation Academy

di Antony Vitillo, venerdì 26 agosto 2016 alle 08:30

Ciao a tutti! È passato tanto tempo dall’ultima volta che ho scritto un articolo per questo blog! Come sono andati questi mesi per voi? Avete avuto delle belle vacanze? Spero di sì.

Noi abbiamo dovuto affrettarci per finire la beta del nostro ImmotionRoom SDK per poter poi frequentare il programma dell’EIA per il quale avevamo vinto un grant. Adesso stiamo sviluppando un gioco per il nostro sistema di realtà virtuale e io ho appena avviato un mio blog personale. Insomma, sono successe molte cose in tutto questo tempo!

Oggi voglio parlarvi della nostra esperienza all’European Innovation Academy. European Innovation Academy (abbreviato in EIA) è uno dei più importanti acceleratori per startup d’Europa e del mondo. È un programma di accelerazione di 3 settimane dove le persone sono chiamate a trasformare la propria idea di business in una startup di successo. Questa organizzazione è nata in Estonia e poi si è diffusa in Europa, prima in Francia (Nizza) e dopo in Italia (Torino). Per parteciparvi, voi (o le vostre aziende) dovete investire molti soldi (1500€ circa) per poter partecipare a questo programma altamente specializzato.

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Abbiamo seguito questo programma in luglio 2016 e sono successe così tante cose che dovrei scrivere un libro per doverle raccontare tutte. Mi piace raccontare storie sull’EIA davanti ad un buon caffè, quindi se venite vicino Torino, offritemene uno e vi racconterò qualche bell’aneddoto :-). Proverò a riassumere la mia opinione in 4 elenchi puntati: com’è l’EIA, le cose che dovete sapere prima di frequentarlo, considerazioni personali e cosa abbiamo ottenuto.

Ok, iniziamo a parlare dell’organizzazione del corso:

  • Programma di 3 settimane, 5 giorni a settimana (da lunedì a venerdì), dalle 10 del mattino alle 8 di sera.

  • Ogni giorno è così organizzato: lezioni al mattino; pranzo; lezioni pomeridiane; esercizi relativi agli argomenti delle lezioni giornaliere da effettuare con il supporto di uno o più tutor; lavoro di gruppo senza supporto esterno.

  • Il primo giorno bisogna creare i team composti da 5 persone. Potete avere un’idea che volete sviluppare e quindi dover cercare altre persone che si uniscano al vostro gruppo; oppure volete semplicemente imparare e quindi dovete trovare un team a cui unirvi. I gruppi devono essere eterogenei: ingegneri, gestionali e marketing, UX designers, tutti devono far parte di ogni team. Questo è necessario per avere un team pronto a creare una startup (perché ovviamente non si può fondare una startup composta solo da ingegneri).

  • Le lezioni e gli esercizi seguono un percorso completo dall’idea di business fino al reperimento di fondi: le prime lezioni riguardano la bontà delle idee di business; poi si parla di team; ecosistema delle startup; definizione del mercato; revenue model; prototipazione; marketing; modello di business; come ottenere fondi; come fare un pitch davanti agli investitori.

  • Le lezioni sono fatte da speaker da tutte le parti del mondo, inclusa la Silicon Valley. Durante gli esercizi sarete seguiti da mentor internazionali molto preparati (vengono da vari settori: ci sono i mentor di marketing, dell’IT, sul parlare in pubblico, etc.). Se vi sentite stressati, ci sono dei life coach pronti ad aiutarvi.

  • L’ultimo giorno dovete fare un pitch di fronte ad alcuni investitori, che giudicheranno se la vostra startup merita di vincere un premio. Le prime 5 startup vincono un premio.

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Cose da sapere prima di partecipare:

  • È un programma molto stressante e faticoso. Se pensate che sia una rilassante scuola estiva (come ho fatto io), verrete smentiti. Ogni giorno dovete imparare nuovi concetti ed applicarli il giorno stesso che li avete imparati. Non ci sono pause: se un giorno non riuscite a completare un compito, dovrete finirlo il giorno successivo, insieme a tutti i nuovi compiti del nuovo giorno. Ogni giorno ci saranno nuove difficoltà da affrontare, nuove discussioni e nuove cose per le quali dovrete spingervi oltre i limiti della vostra zona di comfort.

  • Il punto precedente è vero specialmente se andate con l’idea di creare una nuova startup e quindi state giocando con il vostro futuro e con la vostra vita. Ci sono persone che vanno solo per imparare… e mentre alcune si dedicano realmente ad aiutare il proprio team, altre sono pigre e non si sforzano più di tanto nel programma. Queste sono le persone che escono tutte le sere con gli altri alunni dell’EIA e che possono dire che il programma è divertente. Io le ho invidiate un sacco!

  • Provate a prendervi delle pause e a divertirvi ogni tanto: è dura, lo so, ma lo si deve fare.

  • Il pranzo non è offerto e questo è un peccato. Ma solitamente gli sponsor vi offrono un sacco di roba buona: abbiamo avuto accesso a caffè gratis, bottigliette d’acqua, Tic Tac ed EstaThé e ad un giro gratis in Ferrari!

  • Il programma è interamente in inglese; se non parlate o non capite l’inglese, non iscrivetevi.

  • L’80% dei mentor e degli speaker sono persone realmente in gamba che vi possono insegnare molto. Usufruitene più che potete, fategli molte domande, ascoltate attentamente le loro lezioni, scambiate biglietti da visita con loro.

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  • Anche tutti gli alunni sono persone in gambissima: parlate con loro più che potete, scambiate idee, opinioni, incontrate persone da tutte le parti del mondo: createvi connessioni, fate nuove amicizie.

  • Il programma è particolarmente utile se non venite da un background business e se la vostra startup è ancora ad uno stadio preliminare. Le persone business lo trovano interessante, ma conoscono già il 50% degli argomenti che vengono trattati nelle lezioni; le persone tecniche come me, invece, trovano tutto veramente interessante. Se la vostra startup è già avviata sul mercato, questo programma è inutile; invece, se siete in uno stadio preliminare può far sì che la vostra startup spinga sull’acceleratore.

  • Il programma è molto orientato alla Silicon Valley: richiedono che la vostra startup raggiunga i 100M$ di fatturato (Woow!) al 5° anno, siccome negli USA queste sono le regole per avere investimenti. Questi principi però potrebbero non valere in tutte le parti del mondo (in Italia se raggiungiamo i 5M$ va già bene, ad esempio).

  • Tutto il programma è come un grande gioco: qualche volta vi diranno di fare cose che vanno bene per giocare e per imparare, ma che non sono il massimo per un’azienda che voglia avere una solida reputazione.

  • I criteri per la scelta dei vincitori sono poco chiari e alcune decisioni dei giudici potrebbero contrariarvi.

  • The cake is a lie: non c’è nessun vero premio per il programma. Anche se raggiungete la bolla dei fantastici primi cinque classificati, vincete solo biscotti ed un certificato. Niente soldi e niente investimenti, sappiatelo.

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  • La parte migliore dovrebbe venire DOPO il programma: dopo tre settimane finirete per non avere nulla in mano, a parte nozioni, connessioni e un buon inizio. Quindi usate la rete di contatti che avete sviluppato per creare veramente la vostra startup ed avere successo.

Considerazioni personali e cosa ho imparato:

  • Non fidatevi di nessuno: ci sono state due persone che hanno promesso di far parte del nostro team e poi ci hanno tradito. È stato terribile per noi, perché non riuscivamo proprio a trovare il quinto membro per il nostro team.

  • Il programma è stato veramente stressante per me… ero sempre una delle ultime persone a lasciare la stanza e qualche volta dovevo lavorare anche di sera. Tre settimane sono passate come tre mesi.

  • Ho imparato più in 3 settimane di EIA che non i 2 anni come startupper.

  • Una delle cose migliori dell’EIA è che vi fa andare veramente tanto oltre i limiti della vostra zona di comfort. Ogni giorno bisogna assolutamente lavorare durissimo se si vuole una chance di farcela, e anche fare cose che non si vogliono fare, cose per cui si era troppo timidi per farle anche solo un mese prima: io ho dovuto contattare sconosciuti via e-mail, fare un discorso in pubblico, scrivere del nostro prodotto su reddit… e così via.

  • Ci si stressa così tanto che o si impara a gestire lo stress o è meglio andarsene. Durante il programma si ricevono tantissimi feedback negativi… veramente tanti: io ne ho ricevuti individualmente riguardo alle mie capacità di parlare in pubblico; come team, siamo stati demoliti dal lato business da mentor e investitori. Uno degli investitori ci ha detto la parola “bulls**t” (stron**te) così tante volte mentre ascoltava il nostro pitch che ci ha quasi buttato in depressione. L’atteggiamento giusto qui è quello di riprendersi sempre da tutti i problemi. Ci sta di buttarsi giù per un po’ dopo un fallimento o un brutto feedback. So che tutte quelle citazioni motivazionali su Facebook dicono che dobbiamo essere delle sorte di robot e non sentire nessun tipo di dolore… ma siamo onesti: siamo umani e quindi è normale avere brutti momenti. La cosa importante qui è che tutto questo atteggiamento negativo deve durare solo fino alla sera stessa. Il giorno dopo ci si deve svegliare con un atteggiamento positivo, prendere il fallimento del giorno prima semplicemente come un feedback e trovare un modo per tenere da conto questo feedback per rendere il proprio progetto migliore. Non bisogna arrendersi, non bisogna cadere senza rialzarsi molto velocemente. Essere tristi non vi porterà da nessuna parte.

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  • Ascoltate i feedback delle persone che ne sanno più di voi, anche se può far male. Per esempio: io ho avuto tantissimi feedback negativi riguardo al pitch per la nostra startup, ogni giorno. È stata dura, ma mi ha veramente aiutato a diventare uno speaker migliore: quando poi ho dovuto pitchare la nostra idea davanti alla sala del cinema con dentro 150 persone che mi ascoltavano, io, con l’epico supporto di Gianni, alla fine ho fatto un gran pitch. Se avessi semplicemente ignorato tutti i feedback, avrei fatto un pessimo pitch.

  • A causa dei feedback negativi e dei problemi, avrete molti problemi e discussioni con gli altri membri del team. Rimanete calmi e prendete le decisioni giuste.

  • Gli investitori sono persone che in pochi secondi decidono cosa pensano di voi e della vostra idea e non hanno alcun problema a dirvi che siete degli idioti che dicono stron**te. Dovete avere delle spalle grosse per parlare con loro, siate preparati.

  • Dovete creare un startup solo se c’è un mercato per cui il vostro prodotto sta risolvendo un problema reale… altrimenti state solo giocando con una soluzione tecnica (e noi, come nerd, tendiamo a fare un sacco questo errore!).

  • Qualsiasi cosa succeda, cercate di sorridere il più possibile.

  • Farsi un giro in Ferrari è super-epico! Ho solo fatto un giro dell’isolato come passeggero di una California T, ma è stato il giro dell’isolato più epico della mia vita! È come stare su un missile, con tutti gli organi interni che vanno chissà dove quando il guidatore spinge sull’acceleratore! Ognuno dovrebbe provarlo.

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Quindi, alla fine cosa abbiamo ottenuto?

  • Ora siamo degli imprenditori migliori

  • Abbiamo un possibile nuovo collaboratore nel nostro team, Davide!

  • Abbiamo una più ampia rete di contatti, che include persone super-in gamba e ultra connesse dalla Silicon Valley.

  • Abbiamo avuto feedback grandiosi dalle persone che hanno provato il nostro sistema e anche dalle community di reddit e hackernews!

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  • Abbiamo conosciuto degli investitori! È stata la prima volta per noi e adesso abbiamo dei contatti e la conoscenza su come dobbiamo parlare con loro.

  • Abbiamo un nuovo modello di business.

  • Siamo stati riconosciuti come una delle 10 migliori innovazioni tecniche dell’EIA! (con il nostro IT mentor che ha detto che siamo la miglior innovazione tecnica che ha visto in 3 anni di EIA! Wow!)

undefinedEIA è stato molto stressante, ma super-utile e io consiglio ad ogni persona che voglia diventare uno startupper di seguire questo programma. L’ho vissuto con piacere con il team composto da me, Gianni, Antonella, Davide (un ingegnere gestionale di Milano) e Warren (un investitore dal Sud Africa). Io ero il (pessimo) moderatore di questo team e voglio ringraziare tutti loro per il tempo speso assieme. Voglio anche ringraziare personalmente Andrea Basso, Jari Ognibeni, Remigia Spagnolo, Rick Rasmussen, Stephan Reckie, Kaarel Oja per quello che ci hanno insegnato e per averci aiutato moltissimo durante il programma. Ringrazio anche tutti i volontari e le persone dell’EIA e tutti i mentor/partner/investitori che hanno partecipato all’acceleratore perché loro hanno reso questo programma così straordinario!

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Immotionar adesso è più forte che mai!