Bardonecchia Wonder Light Night post-mortem

di Antony Vitillo, giovedì 7 gennaio 2016 alle 17:00

Ciao a tutti! Come stanno andando le vostre vacanze?

Noi non abbiamo avuto molto tempo per rilassarci, perché abbiamo deciso di partecipare alla Wonder Light Night a Bardonecchia (in provincia di Torino)… così abbiamo dovuto lavorare durante le vacanze per prepararci all’evento: abbiamo sistemato alcuni bug e apportato dei miglioramenti alla nostra demo, preparato i documenti per gestire la coda di utenti e organizzato il tutto per essere pronti per il giorno della demo.

Questa era la nostra seconda fiera, quindi eravamo pronti a gestire un simile evento: se ti ricordi, la nostra prima fiera è stata più di un mese fa: era il Wearable Tech Torino e lì abbiamo imparato un sacco di cose, come ho spiegato nel relativo post mortem.

Mi piace scrivere i post mortem utilizzando una struttura domande-risposte, come in una finta intervista, quindi scriverò questo articolo esattamente nello stesso modo. Spero vi piaccia :-). Pronti? VIA!


Ok, quindi questa era la vostra seconda fiera… cosa avete migliorato in questa demo rispetto a quella precedente?

Molte piccole cose e alcuni cambiamenti importanti. Le migliorie più interessanti sono state:

  • Sequenza di inizializzazione: è stata resa più leggibile, bella da vedere e anche utilizzabile dai daltonici. Oltre a ciò, il sistema è adesso in grado di informare l’utente riguardo a quali dei sensori lo stanno attualmente tracciando e quali no, facilitandoci nell’aiutare l’utente durante questa fase della demo.
  • Interazione con gli oggetti: le interazioni con gli oggetti virtuali erano assenti nella demo del WTT. In questa, c’erano 3 oggetti attivi nella scena:
    • un interruttore che quando attivato dalle mani dell’utente, faceva cambiare in fucsia il colore del fuoco
    • una palla da rugby impazzita con cui si poteva giocare con le mani e con i piedi

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    • un punchball che poteva essere colpito con le mani
  • Setup wireless: c'era una demo funzionante anche per i Samsung Gear VR: la qualità era inferiore a quella per PC, ma era giocabile e funzionante. L’abbiamo tenuta come backup nel caso gli Oculus Rift non avessero funzionato.
  • Nessun bug dovuto a più persone nella scena: questo era un bug fastidiosissimo venuto fuori durante il WTT e lo abbiamo risolto, così ora la demo è più stabile.

Mi ricordo che avevate avuto un sacco di problemi di gestione del tempo e della coda di utenti durante il WTT. Avete apportato migliorie per risolverli?

Sì, abbiamo pianificato una gestione del tempo nella coda: ogni liberatoria che le persone dovevano firmare per provare la demo aveva un numero identificativo stampato sopra, con un tempo stimato per l’accesso alla prova del nostro sistema. In questo modo le persone potevano semplicemente registrarsi per la demo e avere un tempo preciso al quale tornare e fare la loro prova, senza stare in piedi in una lunga coda.. Poi abbiamo preparato un foglio di calcolo interattivo per calcolare il tempo stimato per ogni utente, completamente aggiornabile.

Ultimo ma non per importanza, abbiamo aggiunto una temporizzazione alla demo: il programma aveva un tempo predefinito scritto su un file per specificare quanti secondi l’utente poteva spendere dentro il mondo virtuale. La demo mostrava delle notifiche a certi intervalli di tempo per indicare il tempo restante e dopo due minuti rendeva tutto lo schermo nero per segnalare la fine della demo. Questa è stata una grande idea per avere una precisa temporizzazione per ogni utente che provava il nostro sistema.

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Grande! C’era qualcosa per la quale eravate preoccupati?

Ovviamente. In particolare, questo evento era in un contesto completamente diverso dal precedente: era un evento all’aperto, con partecipanti che non erano tecnici informatici, non era nella nostra città e non avevamo avuto giorni precedenti all’evento per provare il nostro stand e risolverne i problemi logistici.

E poi… il nostro visore Oculus Rift DK2 è un dispositivo vecchio, usato moltissime volte e che sta mostrando molti malfunzionamenti: abbiamo tanto sperato che non si rompesse proprio durante l’evento…

Il 4 gennaio era il grande giorno dell’esibizione. Come è andata la preparazione dello stand?

Beh, non così bene. A causa del maltempo durante la notte, gli organizzatori dell’evento erano in ritardo nell’allestimento degli stand. Così abbiamo dovuto aspettare 40-50 minuti prima di poter iniziare l’allestimento del nostro spazio. Dopo quel tempo abbiamo potuto iniziare a posizionare i vari dispositivi, ma non c’era ancora corrente elettrica. E lo stand aveva dei problemi inattesi:

  • Non aveva il pavimento: il suo pavimento era l’asfalto della piazza, che era bagnato, così non abbiamo potuto poggiarci sopra i nostri preziosi mini PC; alla fine abbiamo risolto utilizzando alcuni pezzi di moquette per salvarli dall’asfalto bagnato. Il pavimento bagnato significava anche non poter poggiare i cavi per terra, così li abbiamo dovuti far passare vicino al soffitto dello stand.
  • Faceva veramente freddo (eravamo in montagna!): questo ci ha messo poco a nostro agio durante le operazioni di allestimento; oltre a ciò, l’uso dei Rift con queste temperature faceva sì che le lenti si appannassero. Le cose hanno iniziato ad andare meglio quando gli organizzatori hanno posto una grande stufa all’interno del nostro spazio.
  • Non c’era abbastanza spazio per poggiare tutte le nostre cose: durante il WTT il nostro stand aveva una scrivania con molti scomparti privati dove appoggiare penne, brochure e zaini. Qui avevamo solo un semplice tavolo, così ci siamo dovuti inventare dei modi originali per sistemare le cose, utilizzando sedie e scatole varie.

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  • La location era terribile per l’uso delle Kinect: c’erano un sacco di interferenze con luci, sorgenti di infrarossi (la stessa stufa), materiali e altre cose: il tracking delle Kinect era molto instabile e questo ha portato ad uno scadente skeletal tracking del sistema.
  • Eravamo in una piazza pubblica, quindi ogni tanto spuntava qualche persona che ci guardava come se stessimo facendo strane cose (a dirla tutta… noi facciamo strane cose :-)). Alcune persone anziane ci hanno chiesto cosa stesse succedendo e noi abbiamo provato a spiegargli cosa fosse la realtà virtuale ma, a giudicare dalle loro facce, abbiamo fallito miseramente :-)
  • Il tempo era molto limitato: dovevamo completare tutto l’allestimento per le 17:30. Abbiamo finito giusto in tempo per la scadenza.

Le condizioni erano critiche, ma ce l’abbiamo fatta: il tracking era imperfetto, ma funzionava. Il sistema era funzionante per le 17:30.

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E dobbiamo ringraziare molto gli organizzatori: Davide Giordano di Jetop e Roberto Rosati di Lucas sono sempre stati disponibilissimi a risolvere ogni problema che abbiamo loro manifestato.

La lezione qui è la stessa del WTT: preparati al fatto che qualcosa sarà sempre come non te l'aspettavi e che devi trovare un qualche sistema per far sì che alla fine tutto funzioni.

Alle 17:30 è iniziato lo show. È stato come il WTT?

No, è stato molto diverso. Era un evento all'aperto, quindi innanzitutto faceva freddo :-)

Poi c’erano poche persone: Bardonecchia è una località turistica dove la gente va per sciare: questo inverno è caduta poca neve, quindi poche persone sono andate a Bardonecchia per sciare e quindi poche persone erano presenti a questo evento. Questo ha significato per noi una coda degli utenti molto corta e molto tempo libero per cenare. Inoltre, tutta la strategia con il foglio di calcolo super-interattiva si è quindi rivelata assolutamente inutile (ma l’averla progettata ha reso il mio cuore da ingegnere felice lo stesso :-)).

La maggior parte delle persone erano non tecniche: principalmente erano liceali o famiglie con bambini. In particolare molti bambini sotto i 13 anni volevano provare la nostra soluzione, ma noi glielo abbiamo dovuto negare a causa delle linee guida di Oculus (e alcuni di loro ne sono stati molto tristi). Approcciarsi a questo tipo di persone è stato molto diverso: alcune erano in un certo senso “spaventate” dal nostro stand e lo hanno guardato a lungo prima di provarlo. Abbiamo dovuto utilizzare il sistema noi stessi per far capire alle persone intorno a noi per cosa servisse, perché molti dei presenti non sapevano neanche minimamente cosa fosse la realtà virtuale.

Cosa è andato male?

Beh, il fatto che c’erano così poche persone non era certo positivo per noi. Ma in un certo senso è stato anche un vantaggio, perché il nostro visore Oculus Rift DK2 era letteralmente impazzito e abbiamo dovuto spegnerlo e riaccenderlo un sacco di volte durante la fiera e questo ha frustrato i nostri utenti e ci ha fatto perdere anche moltissimo tempo. A causa di questo inconveniente, non saremmo stati in grado di gestire una coda lunghissima.

Il volume altissimo della musica eseguita dal deejay ReacTJ (che io personalmente penso sia un figo) ci rendeva molto complicato il riuscire a dialogare con le persone mentre stavano provando la nostra soluzione. Questo è un problema che dovremo risolvere in futuro.

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E ovviamente un nuovo bug folle è spuntato fuori proprio quel giorno! È una sorta di maledizione per noi: un nuovo fastidiosissimo bug per ogni evento :-)

Cosa è andato bene?

La maggior parte delle persone che ha provato il nostro sistema, lo ha adorato! Vedere lo sguardo emozionato della gente dopo aver provato ImmotionRoom è stato impagabile. Il sistema di interazioni è stato veramente apprezzato: le persone adoravano calciare la palla da rugby impazzita e si sono praticamente dimenticate di tutto il resto della demo! Questo ci ha insegnato che dobbiamo continuare a seguire questo percorso e rendere tutte le prossime demo sempre più interattive. La temporizzazione della demo ha funzionato veramente bene e le persone erano in grado di capire quanto tempo potevano ancora passare dentro il mondo virtuale. Adesso siamo sicuri che il sistema possa essere usato da tutti e che è molto divertente per le persone provarlo.

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Inoltre abbiamo conosciuto alcuni contatti business con cui poter incominciare una collaborazione nei prossimi mesi. Questa è una componente molto importante di ogni fiera.

Hai qualcosa di divertente da aggiungere?

Un ragazzo che gioca a calcio ha provato a calciare la palla da rugby virtuale così forte, che ha calciato una sedia nel mondo reale e ci ha quasi distrutto lo stand!

Cosa avete imparato in questo evento?

Ho imparato che ogni evento è una storia a sé e ha i suoi problemi particolari. E qualsiasi cosa accada, devi mantenere il sangue freddo e provare comunque a servire le persone e dare loro la miglior esperienza possibile. Shit happens and you have to deal with it.

Inoltre ho capito che una realtà virtuale interattiva piace 1000 volte di più di una semplicemente esplorativa.

Qualche parola conclusiva?

Voglio sinceramente ringraziare nuovamente tutti gli organizzatori per averci dato questa opportunità e per averci aiutato durante tutto l’evento. Spero che collaboreremo ancora in futuro. E ringrazio anche i miei compagni di avventura Beppe e Gianni per il loro grandioso lavoro.

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Dopo questo evento sono più convinto che mai che siamo sulla strada giusta per fare qualcosa che possa emozionare le persone e ne sono molto felice!

E… mi chiedo quale maledetto bug verrà fuori al prossimo evento… :-)